Le notti del giovedì, le sue strade si affollavano di figure che la percorrevano in lungo e in largo, di corsa. Questo movimento crescente, ha reso Padova "la città della Corsa". Ottimo, ma inesatto. Padova è "la città CON la Corsa", ma non senza tutti i problemi delle altre città. Ho letto il bel articolo di Francesco Renna sul sito del Marciapadova, che promuovo, e la foto che ho allegato ritrae proprio i volontari dell'ultimo ristoro, dietro l'Appiani (KM 20), che dalle 8 alle 12,30 hanno distribuito da bere a competitivi, non competitivi, umani e cani al guinzaglio, e anche turisti che per arrivare al Santo avevano parcheggiato al Bassanello. Io ho fermato il traffico, durante il passaggio della competitiva, sulla strada che esce dal parcheggio del Foro Boario. E non si poteva fare altrimenti. Poi ho cercato di farli sfilare lentamente dirottando gli atleti non competitivi sulla ciclabile. Fortunatamente le auto, gli scooter, i pullman di pellegrini, hanno accettato lo stop con rassegnazione (quasi tutti), compresa una suora simpatica, che stava perdendo la Messa ma alla fine è scesa dall'auto ed è venuta a fare il tifo (in verità solo per le atlete femmine); non si sono verificate rimostranze sgradevoli, ma i disagi ci sono stati. La scelta del percorso mi è sembrata veramente infelice, a meno che non si volesse "ingabbiare" il centro di Padova. Spero che non si sia rotto qualcosa, e che quanto successo non vada a ripercuotersi sulle prossime manifestazioni in programma.
Se la Padova21 non vorrà rimanere un evento isolato, dovrà cambiare tante cose, a partire dal percorso e a finire con la consegna della medaglia, che ha un valore enorme nelle due ore successive all'arrivo, ma che già il giorno dopo è solo un pezzo di metallo.
Ne conosco altri di eventi che sono spariti dai calendari dei Runner, a causa dell'imperizia (o la poca esperienza) degli organizzatori. Speremo ben.